giovedì 16 febbraio 2012

Roba da casta

Stando a una denuncia realizzata da "Errori di stampa", solo a Roma sono più di 2000 i giornalisti precari, che vivono con stipendi che definire tali è già un insulto, sballottati da un contratto all'altro (e cito): cococo, cocopro, stage gratuiti, lavoro nero, borderò, partite Iva, Frt, cessione dei diritti d’autore, contributi di solidarietà, tempo determinato, indeterminato con facilità di licenziamento senza tutele né indennità e con un preavviso di appena 30 giorni. Per non parlare degli assurdi inquadramenti per “risparmiare” sul costo del lavoratore: consulenti, autori, programmisti, assistenti, segretari e addetti alla redazione. Meno male che l'intesa sull'articolo 18 sembra vicina: tra qualche decina d'anni, quando entreranno di diritto a far parte dell'ambita casta dei giornalisti a tempo indeterminato, cacciarli a pedate non sarà così facile come pretendono questi tecnocrati senza cuore del Governo...

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