lunedì 3 settembre 2012

I mediocri dei capi e i capi mediocri

Cito testualmente dall'articolo dell'ottima collega Maria Teresa d'Arenzo di Barisera. La Serracchiani (a Monopoli per Melograno), a proposito dei generali che avvertono di non poter mollare, enuncia la sua semplice ricetta: "Se il capo avesse scelto non dei mediocri, ma i migliori, passare la mano sarebbe più facile". E la sensazione è che la suonata fosse più per la sua campana che per l'altra. Impressione condivisa: la storia dei nani e delle ballerine è vecchia come il cucco. Per questo occorrono regole certe sulla competizione elettorale e pre-elettorale da questa parte della barricata, onde evitare un'altra infornata di dannosi immortali o la prosecuzione dell'indigesta saga degli eterni. E siccome la sensazione di sentirsi giganti al cospetto di qualche fenomeno da baraccone degno del circo Barnum è troppo forte e nessuno, c'è da giurarsi, si immolerà per la patria, sarà bene mobilitare le truppe e prepararsi a creare regole nuove giocando con regole avverse, battagliando sul territorio, ventiquattro ore al giorno. Sia chiaro: parecchi "cadaveri" resteranno sul campo. C'è da chiedersi se si è disposti a rischiare. O se ci accontenteremo dell'ennesima, inutile pace.

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