martedì 20 marzo 2012

Lontani dagli occhi, lontani dal parlamento

Solo qualche giorno fa si è celebrata la Puglia regina delle esportazioni. La Puglia che "sfonda" all'estero, che si sa vendere con i suoi prodotti anche oltre confine. Merito - a Cesare quel che è di Cesare (e lo dico da anima costruttivamente critica) - di una politica che negli ultimi anni si è accorta che il chilometro zero è bello, ma l'immagine internazionale, in un contesto di globalizzazione esasperata, non è da meno. In questo quadro politico, ruolo a mio avviso di primo piano lo ha rivestito la comunità italiana all'estero, rappresentata in Puglia dal Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, con la sua costante attività promozionale, nella stragrande maggior parte dei casi tanto spassionata e appassionata, quanto gratuita. Caso che però rischia di divenire più unico che raro, vista la tendenza, in altre regioni, a snobbare i Consigli per l'estero come vecchia ed inutile ferraglia. Tendenza che va di pari passo con le intenzioni del Governo (lo stesso che a marcia forzata e a suon di tagli vigorosi sta condannando a morte Rai International), che nella riforma del Parlamento che potrebbe portare a 500 (da 630) i deputati e a 250 (da 315) i senatori nell'ambito del nuovo piano anti-sprechi della politica, prevede solo 8 deputati e 4 senatori espressione delle comunità italiane all'estero. Ovvero, come sottolinea acutamente Silvana Mangione su "La Gente d'Italia", un taglio del 30%, contro il 20% dei parlamentari "italiani d'Italia". Ossia un rappresentante (a questo punto si fa per dire) in Parlamento ogni milione di italiani all'estero. Pochino, se consideriamo che, nel Consiglio Regionale della stessa Puglia, siedono 70 consiglieri, cioè uno ogni 58434 abitanti. Allora, da Consigliere del CGPM, lancio la proposta, che ribadirò nella prossima assise utile: proprio la Puglia si faccia portavoce di una nuova politica in grado di evitare che quel briciolo di dignità riconosciuto agli italiani all'estero non venga sotterrato. Perché essere lontano dalla propria terra fa male, ma esserne dimenticato è addirittura peggio...

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