domenica 5 febbraio 2012

Usa e getta

Romano La Russa e le sue dichiarazioni di ieri sui profughi da "usare" per spalare la neve non meritano troppi commenti. Ma siccome la tolleranza è la base del pluralismo, sorvoliamo sulla completa assenza d'umanità (ma si può pronunciare il verbo "usare" riferendosi a un uomo?) e di logica giuridica (ipse dixit: "sono ospitati in hotel e strutture ricettive lombarde senza essere impegnati in alcuna attività professionale"... ma va?) delle sue parole. Per concentrarci sul concetto, ben più propositivo, di integrazione offerto dall'Assessore alla Protezione Civile della Regione Lombardia. "Sono sicuro - ha detto - che i lombardi apprezzerebbero questo gesto di solidarietà, che per una volta darebbe senso concreto al tanto abusato termine integrazione. Italiani e profughi finalmente sarebbero davvero uniti nell'affrontare l'emergenza neve e ghiaccio". Dal dizionario, alla voce solidarietà: "l'insieme dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all'aiuto reciproco". Insomma, qualcosa di spontaneo, via! Non una gentile richiesta in cambio di un letto e di un pasto caldo. Ma sicuramente c'è stato un qui pro quo. Del resto il La Russa non parla mica a vanvera. Come informa sul suo sito personale, ha "dato vita all'associazione Ippocrate Onlus, che opera nell'ambito socio-sanitario e che, tra le varie iniziative, ha sostenuto e finanziato la realizzazione di un ospedale in Somalia". Che lì almeno non nevica.

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