martedì 28 febbraio 2012

Quello che gli italiani non fanno

L'occupazione straniera, extracomunitaria soprattutto (eccezion fatta per la comunità rumena), va in controtendenza rispetto all'italiana. Nella prima parte del 2012 è previsto un incremento 2%, che stride non poco con il -1,3% dell'occupazione made in Italy. Lo afferma un’indagine di 800 imprese italiane con meno di 20 addetti, condotta da Panel Data per Fondazione Leone Moressa. Ma di che occupazione si tratta? Nel (quasi) 80% dei casi a tempo indeterminato e nel 60% con la qualifica di operaio generico (selezionato spesso senza richiedere esperienze precedenti). Del resto lo aveva già messo in luce lo scorso rapporto Caritas: in Italia, 35mila posti appartenenti alla categoria dei vecchi "mestieri" rimangono ogni anno senza occupazione. Il perché la leggenda degli stranieri che "fanno i lavori che gli italiani non vogliono" sia considerata tale permane un segreto. Che finirà nella tomba assieme a questa benedetta generazione del '68 ed alle sue menate sulle pari opportunità che hanno drogato il mercato del lavoro e quello della formazione in nome di un'uguaglianza fittizia.

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